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Mostra Dosso Dossi Rinascimenti eccentrici. Dosso Dossi - Castello del Buonconsiglio, via Bernardo Clesio 5 - Trento

Mostra in corso dal 12 luglio al 2 novembre 2014

Nella suggestiva cornice del Castello del Buonconsiglio di Trento vanno in mostra le tele di Dosso Dossi provenienti dai maggiori musei e fondazioni d'arte italiani.

Dosso fece parte di una famiglia di pittori - artisti attivi nelle corti rinascimentali italiane del '500 - che a Trento lavorò unita proprio all'interno del Castello del Buonconsiglio che ora ospita questa mostra. Nel 1532 infatti, dopo essere diventato pittore conosciuto in tutta Italia grazie alla militanza artistica alla corte degli Este di Ferrara, Dosso fu chiamato dal cardinale Bernardo Cles, principe vescovo di Trento, ad affrescare, insieme al fratello Battista, al Fogolino e al Romanino, alcuni importanti ambienti del Magno Palazzo del Buonconsiglio.

Dosso Dossi durante la sua vita fu attivo presso alcune della maggiori corti rinascimentali tra i quali quella dei Rovere ma soprattutto quella degli Este di Ferrara. Fu qui, in una temperie culturale che segnò la storia della cultura italiana ed europea del secolo, che Dosso entrò in contatto con i maggiori artisti e intellettuali dell'epoca. Tra questi anche l'Ariosto, che a Ferrara era di casa, il quale nel suo Orlando Furioso lo cita tra i pittori di quai la fama sempre starà fin che si legga e scriva.

Una fama che tuttavia Dosso già vestiva prima di arrivare a Ferrara e che della cultura pittorica del capoluogo emiliano non ne portava ancora il sigillo poiché la formazione artistica di Dosso risaliva già ad anni precedenti ed avvenne tramite il contatto con la grande pittura veneta. Dai Veneti Giorgione e Tiziano - entrambi allievi del Bellini - apprese la Maniera Moderna, ossia la capacità di rappresentare la realtà in maniera naturale distaccandosi dalla ieraticità antica; di questa concezione pittorica, iniziata già con Cimabue e Giotto ma tipica del tardo Rinascimento, furono maestri Michelangelo, Leonardo e Raffaello seguendo ciò che espresse il Vasari ne Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori.

E con Michelangelo Dosso entrò in contatto diretto mentre tramite frequenti viaggi a Firenze, Roma e Venezia si tenne in contatto stilistico con la produzione più eccelsa del periodo.

Nella mostra "Rinascimenti eccentrici. Dosso Dossi" vanno in esposizione circa trenta opere del pittore accompagnate da altre di artisti coevi di importanza fondamentale come Raffaello, Michelangelo, Tiziano e Giorgione; tutto ripartito in 5 sezioni che soprattutto tenteranno di fare luce sulle ultime due decadi dell'attività pittorica dei fratelli Dossi.

Le opere in esposizione provengono dagli Uffizi, dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, dalla Fondazione Roberto Longhi di Firenze, dalla Collezione Cini di Venezia, dalla Galleria Estense di Modena, dalla Pinacoteca Nazionale di Ferrara, dalla Pinacoteca Brera di Milano, dalla
Galleria Borghese di Roma.

Dosso Dossi

Giovanni di Niccolò Luteri, conosciuto meglio come Dosso Dossi nacque a Tramuschio attorno al 1486 e si spense a Ferrara nel 1542.

Del suo luogo d'origine si sa poco ma il padre nel 1485 risiedeva a Tramuschio di Mirandola e quindi si ipotizza là la nascita di Dosso e di suo fratello Battista. Successivamente il genitore entrò in possesso del podere di Dosso Scaffa nei pressi di Mantova, da cui il nome del pittore che in realtà si chiamava appunto Giovanni di Niccolò Luteri.

Dopo una formazione alla scuola di pittura veneta, che si espresse tramite contatti con Giorgione e soprattutto Tiziano, Dosso nel 1510 arrivò a Mantova al servizio dei Gonzaga. successivamente fu a Ferrara presso gli Este: di Alfonso I e della sua famiglia fece ritratti secondo il gusto dell'epoca e nel 1514 fu nominato pittore di corte a Ferrara decorando insieme ad altri artisti i celebri Camerini d'alabastro.

Prima di essere a Trento per lavorare nel Castello del Buonconsiglio Dosso fu anche a Pesaro presso la duchessa Eleonora d'Urbino (1530), figlia del marchese di Mantova Francesco II Gonzaga che era andata in sposa al duca di Urbino Francesco Maria I della Rovere.

Il lavoro di Dosso Dossi influenzò alcuni importanti pittori succcessivi del Seicento come Annibale Carracci.

Orari: periodo estivo dal 15 maggio al 18 novembre: orario 10.00–18.00. Altro periodo: orario 9.30-17.00. Chiuso i lunedì non festivi.
Biglietti: € non disponibile.
Ufficio Stampa: Studio Esseci: +39.049.663499, [email protected]
Info: tel. +39.0461.233770; fax +39.0461.239497
E-mail: [email protected]
Sito web: Castello del Buonconsiglio

Alcuni dipinti di Dosso Dossi

Immagini (alcuni dei dipinti sono in mostra, altri sono qui a rappresentare l'arte pittorica di Dosso Dossi): 1. Giove pittore di farfalle; 2. Litigio; 3. Ritratto di guerriero; 4. Allegoria di Ercole; 5. Apparizione della Madonna col Bambino ai Santi Giovanni Battista ed Evangelista; 6. Ritratto di Alfonso I d'Este; 7. Melissa; 8. Sapiente con compasso e globo; 9. Enea e Acate sulla costa libica; 10. Autoritratto.

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