Etruschi del Novecento - Mart, Corso Bettini, 43 - Rovereto
(Foto: Testa raffigurante il dio Hermes/Turms, 510-500 a.C.
Proveniente da Veio, Santuario di Portonaccio
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia in Roma)
Mostra in corso dal 7 dicembre 2024 al 16 marzo 2025
Il Mart ospita Etruschi del Novecento, una mostra che racconta come la civiltà etrusca abbia influenzato la cultura visiva del secolo breve: a partire dai ritrovamenti archeologici e dai tour etruschi, organizzati a cavallo tra il XIX e il XX secolo, fino alla Chimera di Mario Schifano.
Comunicato stampa della Mostra Etruschi del Novecento
L’eco di scoperte sensazionali come quella dell’Apollo di Veio (del IV secolo a.C. la scultura in terracotta dipinta, alta quasi due metri, fu ritrovata nel 1916 ed è oggi conservata al Museo di Villa Giulia a Roma) portò alla diffusione di numerosi studi e pubblicazioni e alla ripresa di stili, forme, temi, materiali.
Il sorriso arcaico, gli animali fantastici, la vita e la morte, il culto del popolo misterioso ammaliarono i moderni, affascinati dallo stile denso, sintetico, sincero, “primitivo”.
Tra gli altri, contribuì al “mito etrusco” l’intellettuale di riferimento del primo Novecento, Gabriele d’Annunzio. Negli anni dei suoi viaggi a Volterra, dove ambientò il suo romanzo Forse che si, forse che no, d’Annunzio lavorò all’opera drammaturgica La città morta che andò in scena a Parigi (1898) e a Milano (1901) con l’interpretazione di Eleonora Duse. Nel generale clima di interesse verso l’archeologia e gli scavi, il Vate mise in scena una tragedia ambientata in un tempo sospeso, nel mondo delle ombre, nel quale i protagonisti si muovono tra un repertorio indistinto di copie di opere archeologiche.
Se la cultura di fine Ottocento, erede della tradizione simbolista, è incuriosita da un popolo misterioso che riaffiora dalle tombe dell’Etruria, nel secondo Novecento due celebri esposizioni amplificheranno la portata del fenomeno anche all’estero, raggiungendo artisti del calibro di Alberto Giacometti, Pablo Picasso, Andy Warhol o registi come Alfred Hitchcock. Si tratta della Mostra dell’arte e della civiltà etrusca, allestita da Luciano Baldessari a Palazzo Reale a Milano nel 1955, e di Civiltà degli Etruschi, organizzata nel 1985 nell’ambito del variegato Progetto Etruschi che la città di Firenze e la Regione Toscana dedicarono a quello che venne chiamato l’anno degli etruschi.
Oggi Mart e Fondazione Luigi Rovati offrono per la prima volta una visione complessiva del vasto e articolato fenomeno che fu la riscoperta della civiltà etrusca nel secolo scorso, attraverso un progetto in due tappe diverse e complementari, da inizio dicembre ’24 a inizio agosto ’25, a cura di un unico team curatoriale.
Nelle due mostre l’arte visiva dialoga con le arti applicate e grafiche: dalla pittura all’arte orafa, passando per la statuaria e documentando il ritorno di forme, di tecniche e di materiali come la terracotta dipinta, i metalli, la pittura parietale e vascolare, il bucchero (la tradizionale ceramica nera utilizzata dagli Etruschi per realizzare vasi).
I confronti tra antichi e moderni vengono approfonditi in maniera puntuale grazie a riproduzioni fotografiche, pubblicazioni e una preziosa selezione di straordinari pezzi archeologici.
Etruschi del Novecento è anche un catalogo, pubblicato da Johan & Levi Editore contenente i saggi delle curatrici e del curatore e testi di esimi studiosi e studiose come Matteo Ballarin, Fabio Belloni, Martina Corgnati, Alessandro Del Puppo, Maurizio
Harari, Claudio Giorgione, Mauro Pratesi, Nico Stringa.
Commenta Vittorio Sgarbi, Presidente del Mart: Tutto il Novecento è percorso da una 'febbre etrusca' che va da Martini a Serafini e che indica un percorso non classico, ma espressionistico, deformante dell’arte del Novecento, una vera e propria estetica della deformazione senza tempo.
Commenta Giovanna Forlanelli, Presidente della Fondazione Luigi Rovati: Abbiamo accettato con entusiasmo questa collaborazione con il Mart che consolida la nostra costante ricerca di dialoghi fra il mondo etrusco e gli artisti che nel tempo ad essa si sono ispirati.
La prima tappa
Mart Rovereto, 7 dicembre 2024 - 16 marzo 2024
La mostra si snoda lungo un percorso tematico costituito grazie a prestiti provenienti da prestigiose collezioni pubbliche, come la Galleria Nazionale di Roma, Ca’ Pesaro, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, lo Stedelijk Museum di Amsterdam e il Musée Picasso di Parigi, e da i più importanti musei archeologici: il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, l’Accademia Etrusca di Cortona, il Museo Archeologico Nazionale di Arezzo, il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia e il Museo Civico Archeologico di Bologna.
In mostra anche opere appartenenti ai patrimoni degli organizzatori del progetto, il Mart e la Fondazione Luigi Rovati.
A questi si aggiungono opere provenienti da collezioni private e fondazioni.
Il display allestitivo, coinvolgente e scenografico, è di Officina delle idee, Torino.
Convivono insieme a reperti archeologici e preziosi documenti quasi 200 opere, tra cui si segnalano quelle di Massimo Campigli, Marino Marini, Arturo Martini, Alberto e Diego Giacometti, Pablo Picasso, Michelangelo Pistoletto, Gio Ponti, Mario Schifano, Gino Severini.
La seconda tappa
Fondazione Luigi Rovati Milano, 2 aprile 2025 - 3 agosto 2025
Nel Museo d’arte la mostra si sviluppa in entrambi i piani espositivi: accanto alla collezione permanente, i capolavori esposti seguono il percorso tematico della prima tappa al Mart, con la scelta a Milano di proporre solo artisti italiani.
Con l’occasione vengono esposte alcune opere inedite della collezione di arte moderna e contemporanea della Fondazione
Informazioni utili per la visita
Orari:
martedì, mercoledì, giovedì, domenica dalle 10.00 alle 18.00.
Venerdì e sabato dalle 10.00 alle 19.30. Lunedi chiuso.
Biglietti: intero 15 €,
ridotto 10 € per gruppi, giovani dai 15 ai 26 anni, over 65 anni, gruppi
di visitatori di almeno 15 persone; soci o tesserati di enti convenzionati
con il Museo; Amici dei musei convenzionati; possessori di Family Card.
Famiglie 22 € (la biglietteria chiude mezz'ora
prima della chiusura).
Gratuito fino ai 14 anni e persone con disabilità.
Info: tel. +39.0464.438887;
800397760
Sito web: Mart |